Di passaggio, come i Poeti

Di passaggio, come i Poeti

Nella raffinata cornice del Grand Hotel Majestic "già Baglioni" di Bologna, Beatrice Buscaroli, storica dell'arte e docente, ha presentato il suo ultimo libro, Dante a Bologna un saggio edito da Minerva che esplora il legame tra il sommo poeta e la città felsinea. Il libro, parte della collana "Libri della Buonanotte", svela curiosità e misteri sulla Bologna medievale, dove Dante scrisse il suo primo sonetto e frequentò ambienti intellettuali.

L’evento, oltre a un viaggio attraverso l’opera dantesca, è stato un’occasione per riflettere sulla relazione tra la città e la poesia, grazie anche alla presenza di Davide Rondoni, poeta e scrittore. La serata ha regalato spunti inattesi. Ascoltando Rondoni, è emersa una Bologna poetica e vibrante, dove Dante trovò ispirazione. Durante la presentazione, si è discusso del mistero legato al primo sonetto scritto da Dante proprio dedicato alle due torri, un'opera che sembra essere stata composta tra le righe di testi di diritto, conservata in Bologna come simbolo di un dialogo continuo tra poesia e legge. Questo parallelismo tra parola poetica e parola legale, sottolineato da Rondoni, rivela che in entrambe le discipline basta cambiare una parola per alterarne il significato. La retorica, in tal senso, fu il ponte che legava i due mondi, particolarmente forte nella Bologna medievale.

L’idea centrale della serata è che l’arte, e la poesia in particolare, non è mai un gesto solitario. Dante stesso non sarebbe stato il poeta che conosciamo senza i suoi incontri, senza il confronto con amici e intellettuali che animavano la Bologna del suo tempo. La poesia si nutre di questi momenti condivisi, di passaggi in luoghi dove si incontra l’altro, come Dante incontrò Guido Guinizelli, "padre" del Dolce Stil Novo. La domanda che emerge è: perché grandi poeti come Dante passavano per Bologna, ma non vi restavano? La Buscaroli ha evocato l’immagine del poeta come viaggiatore, un passaggio che lascia tracce, ma non radici. Forse è proprio questo il fascino di Bologna, luogo di passaggio e confronto, un crocevia per la poesia che, come la vita, è fatta di incontri.

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